"Esecuzione ricca di accenti che rimandava ad un dialogo scorrevole e sensibile, che poteva anche arrivare a espressioni emotive e tempestose. Che Andrea Calvani avesse molto sentimento per Mozart si era già sentito […] Dietro una superficie serena si nascondeva una profondità impenetrabile, che Calvani metteva bene in evidenza e sembrava anche raggiungere le radici stesse dell’opera."
Tölzer Kurier,
2006
Trad. by Pina di Flumeri & Goethe-Institut Rome